CIELO DEL SOLSTIZIO ESTIVO GIUGNO 2023
Dopo le bizzarrie di un fresco maggio con temporali, tanta neve dalle Alpi all’Etna e le drammatiche alluvioni in Emilia-Romagna, il 21 giugno, alle 16.58, arriva puntuale il solstizio estivo che astronomicamente segna l’inizio dell’estate. Quel giorno, il Sole passa dalla costellazione del Toro a quella dei Gemelli; i suoi raggi saranno allo zenit al Tropico del Cancro; nell’emisfero boreale avremo il dì più lungo dell’anno con poco più di quindici ore di luce (in Alaska sono ventiquattro perché a quelle latitudini la nostra stella diurna non tramonta e, mantenendosi sempre sopra l’orizzonte, dà luogo al suggestivo fenomeno del “Sole di mezzanotte”) e, di conseguenza, la notte più breve; l’Artico sarà totalmente incluso nel circolo d’illuminazione mentre l’Antartide ne sarà del tutto escluso.
Nel cielo di giugno saranno tutti osservabili i cinque pianeti visibili a occhio nudo: il minuscolo Mercurio lo rintracceremo molto basso a oriente, prima dell’alba; il luminoso Venere e il rosso Marte domineranno il cielo occidentale nelle ore serali; i giganteschi Giove e Saturno sono osservabili nella parte finale della notte nel cielo orientale. Occorre, invece, l’uso di un telescopio per vedere Urano e Nettuno, prima dell’alba sull’orizzonte orientale. Molto interessanti le congiunzioni, a cominciare da quella, nelle prime ore della notte del 2 giugno, tra Marte e il brillante ammasso stellare aperto del Presepe (M 44); tra la Luna all’Ultimo Quarto e Saturno, nella seconda parte della notte tra il 9 e il 10 giugno; tra Venere e il Presepe, la sera del 13 giugno; tra l’esile falce di Luna calante e Giove, prima dell’alba del 14 giugno cui seguirà, due giorni dopo, l’incontro ravvicinato con l’ammasso aperto delle Pleiadi (M 45) che tutti conoscono come le “Sette sorelle”, ma per i siciliani sono la “Puddara” di verghiana memoria, che tradotto vuol dire “chioccia”. Imperdibile, infine, l’allineamento quasi perfetto, la sera del 22 giugno, tra la stella più luminosa del Leone, Regolo (“Piccolo Re”), la piccola falce di Luna crescente, Marte, Venere e l’ammasso stellare del Presepe.
Le costellazioni tipiche di giugno sono quelle di Ercole (Eracle, per la mitologia greca) e di Boote (Bovaro o Bifolco) con la luminosa Arturo che campeggiano sopra le nostre teste, allo zenit. Ercole è famoso per le sue celebri dodici fatiche durante le quali uccise il Leone di Nemea e l’Idra di Lerna, un mostro capace di uccidere con il solo respiro e dotato di nove teste che, se recise, ricrescono, con una sola, quella centrale, immortale; il furto di tre mele d’oro del giardino delle Esperidi custodito dal drago Ladone dalle cento teste; la cacciata dei mostruosi uccelli del lago Stinfalo che si nutrivano di carne umana; la cattura del ferocissimo cinghiale di Erimanto; della cerva di Cerinea, che incantava chi la inseguiva; del toro di Creta che soffiava fuoco dalle narici; delle quattro feroci cavalle di Diomede che si nutrivano di carne umana; della mandria di buoi di Gerione, un gigante con tre teste, tre busti e sei braccia, ma con un solo bacino e due sole gambe; della sottomissione del mostruoso Cerbero, cane mastino gigantesco e sanguinario dotato di tre teste e col corpo ricoperto di serpenti velenosi; il possesso della cintura simbolo di forza e coraggio di Ippolita, la regina delle Amazzoni; la pulizia in un solo giorno delle stalle di Augia, re dell’Elide, nel Peloponneso.
Nel cielo di Sud-Est, spicca lo Scorpione con la supergigante rossa Antares; alla sua destra vi è l’unico oggetto inanimato dello Zodiaco, la Bilancia, mentre alla sua sinistra ha già fatto capolino il Sagittario, che è pronto a scoccare le sue sagitte contro il velenoso aracnide che uccise il gigante Orione. Tra lo Scorpione e il Sagittario vi è Ofiuco, la tredicesima costellazione stoltamente dimenticata dagli astrologi, Dalla parte opposta, a Ovest, si avviano a tramontare la Vergine con la luminosa Spica e il Leone. Il cielo settentrionale, infine, è caratterizzato dalle due Orse, con l’Orsa Maggiore a Nord-Ovest e Cassiopea e Cefeo dal lato opposto.
GIUSEPPE SPERLINGA