Sono due i fenomeni celesti che nei prossimi giorni terranno desta l’attenzione anche di coloro i quali non hanno dimestichezza alcuna con l’astronomia: l’equinozio di autunno di mercoledì 23 settembre e, soprattutto, l’eclissi totale di Luna che si verificherà la notte di domenica 27 e lunedì 28.
Convenzionalmente, le stagioni meteorologiche s’iniziano il primo giorno dei mesi in cui avvengono i solstizi estivo e invernale e gli equinozi primaverile e autunnale. Così, lo scorso 1° settembre ha avuto inizio l’autunno meteorologico, ma quello astronomico avverrà alle 8,21 di mercoledì 23, momento in cui il Sole apparentemente transiterà per il punto d’intersezione tra il piano dell’orbita terrestre (l’eclittica) e il piano dell’equatore celeste (la proiezione dell’equatore terrestre sulla sfera celeste), il cosiddetto “punto omega o punto della Bilancia” (quello opposto è il “punto gamma o punto d’Ariete”). In quel preciso momento, si verificheranno diversi avvenimenti: il Sole sorgerà esattamente a est e tramonterà altrettanto precisamente a ovest; la durata del periodo di illuminazione (il dì) sarà esattamente uguale a quella del periodo di oscurità (la notte) e ciò spiega perché il fenomeno è chiamato “equinozio”, parola che deriva dal latino “aequinoctium”, che vuol dire “notte uguale” (al dì, cioè al periodo di illuminazione), in riferimento alla durata del periodo di oscurità uguale a quello diurno; ha inizio l’autunno nell’emisfero boreale e la primavera in quello australe; il circolo polare artico (polo nord) comincerà a essere escluso dal circolo di illuminazione e avrà inizio la notte polare, perché il Sole non si vedrà per sei mesi, mentre il circolo polare antartico (polo sud) sarà totalmente incluso nel circolo d’illuminazione e s’inizierà il giorno polare con il Sole che, nel corso delle 24 ore, non tramonterà visto che non scenderà al di sotto del piano dell’orizzonte (il Sole di mezzanotte).
Una sola precisazione da fare. Il “punto della Bilancia” è così detto perché duemila anni fa il Sole, quando transitava da lì, era proiettato tra le stelline della costellazione della Bilancia. A causa del fenomeno della precessione degli equinozi, dovuto alla doppia attrazione esercitata dalla Luna e del Sole sul rigonfiamento equatoriale della Terra che tende a raddrizzare l’asse terrestre, si verifica lo spostamento dei punti equinoziali in senso orario con la conseguenza che, duemila anni fa, il 21 giugno, il Sole era proiettato tra le stelle della costellazione del Cancro, oggi è in quella dei Gemelli (al Tropico del Cancro si dovrebbe cambiare denominazione in “Tropico dei Gemelli”); il 23 settembre era nella Bilancia, oggi nella Vergine (il Punto della Bilancia si dovrebbe chiamare “Punto della Vergine”); il 22 dicembre era nel Capricorno, oggi invece si trova nel Sagittario (al relativo tropico si dovrebbe sostituire la dicitura con “Tropico del Sagittario”: non doveva esserne a conoscenza lo scrittore statunitense Henry Miller, altrimenti non avrebbe titolato così il suo famoso libro autobiografico “Tropico del Capricorno”); il 21 marzo, infine, era nell’Ariete, ma oggi si trova proiettato tra le stelle dei Pesci (il punto d’Ariete, infatti, sarebbe più corretto chiamarlo “punto dei Pesci”). Naturalmente, nessuno si sogna di riscrivere libri e cartine celesti, perché è una terminologia entrata definitivamente nella storia dell’Astronomia. A questo punto, i conti non tornano a coloro i quali si ostinano a credere alla fanatica religione dell’oroscopo, conti che si complicano ancora di più se si considera che il Sole nel suo moto apparente lungo l’eclittica passa in rassegna tredici e non dodici costellazioni. Più precisamente, non solo impiega tempi differenti a transitare tra una costellazione e l’altra, ma la costellazione dello Scorpione l’attraversa in appena sette giorni (dal 23 al 29 novembre) poi, dal 30 novembre al 17 dicembre, lo si trova proiettato tra le stelle di Ofiuco, la tredicesima costellazione, appunto. In conclusione, finora i creduloni hanno letto l’oroscopo di un altro e chi è nato nei primi diciassette giorni di dicembre è un “orfano” dell’astrologia, condannato a vivere senza oroscopo!
L’eclissi totale di Luna, stavolta, sarà visibile dall’Italia ed è riservata ai nottambuli. Avrà inizio, infatti, alle 3 del mattino e si finirà prima dell’alba. Questa eclisse, in particolare, avverrà anche in coincidenza della minima distanza della Luna dalla Terra (la Luna piena al perigeo sembra quasi del 14 per cento più grande della Luna all’apogeo e é del 30 per cento più luminosa del solito): sarà una “superluna di sangue” per la colorazione color rame che assumerà il nostro satellite naturale, perché su di esso giungerà la componente rossa della radiazione solare rifratta dall’atmosfera terrestre. Naturalmente, si sono già scatenati i catastrofisti, i quali diffondono notizie prive di qualsiasi fondamento scientifico valido, poiché sostengono che in tali occasioni aumentano i ricoveri in ospedale, gli atti delinquenziali, i vulcani si risvegliano dando origine a violente eruzioni, la terra trema in molte aree del globo, e amenità simili discorrendo (in realtà, l’unico effetto fisico che esercita la Luna piena al perigeo, la Superluna appunto, è un aumento di appena 15 cm del dislivello tra la bassa e l’alta marea. Questi i tempi per le località alla stessa latitudine di Catania, gentilmente fornitici dal dott. Piero Massimino dell’Inaf-Osservatorio astrofisico di Catania (l’orario tiene conto dell’ora legale estiva): alle 2,10, la Luna entra nella penombra; alle 3,06 si avrà il contatto con l’ombra; alle 4,10 s’inizia la totalità, mentre il massimo dell’eclisse si avrà alle 4,47; alle 5,23 finirà la totalità, alle 6,27 la Luna esce dall’ombra e, alle 7,24, avverrà uscita dalla penombra e fine dell’eclissi. Vale la pena sacrificare una notte di sonno, perché la prossima eclissi totale di Luna visibile dall’Italia avverrà fra poco meno di tre anni, il 27 luglio 2018.
GIUSEPPE SPERLINGA
