Domenica 25 ottobre, grande partecipazione di soci, simpatizzanti e amici dell’associazione Stelle e Ambiente all’escursione da Belpasso alla grotta Piscitello percorrendo il primo tratto del Sentiero 786 del CAI di Belpasso, con la guida dei professori Salvatore Arcidiacono e Giuseppe Sperlinga e la collaborazione della dott.ssa Elisa Coppola e di Stefano Distefano.
FLY BY DELLA SONDA CASSINI SU ENCELADO, LA SESTA LUNA DI SATURNO
Dopo il sorvolo (in gergo tecnico “fly by”) dello scorso 14 luglio della sonda New Horizons su Plutone e sulla sua principale luna, Caronte, oggi, mercoledì 28 ottobre, alle 11,41 (ora italiana), è avvenuto un altro incontro ravvicinato tra una sonda automatica e la luna di un pianeta. La sonda è Cassini e la luna è Encèlado, il sesto satellite naturale per dimensioni di Saturno che, sotto la sua gelida crosta, celerebbe un oceano salato, il quale, secondo gli esperti, potrebbe ospitare forme di vita. Durante il passaggio, la sonda ha tentato di catturare l’acqua ghiacciata espulsa nello spazio dai geyser per poi inviare i dati a Terra. Dopo il fly by, probabilmente, sapremo se sul fondale dell’oceano vi è attività idrotermale e, soprattutto, se tale ambiente è in grado di ospitare la vita.
La sonda Cassini è transitata a soli 49 mila km di distanza dal polo meridionale di Encèlado e ha attraversato il getto di materia da esso emanato, una sorta di geyser da cui fuoriesce vapore acqueo e, forse, materia organica. Nello stesso tempo, è entrato in funzione l’analizzatore di polveri, un sofisticato strumento in grado di rilevare fino a 10.000 particelle al secondo che dovrà individuare le molecole “spia” dell’attività idrotermale, soprattutto la presenza di idrogeno molecolare, che si forma in seguito alle reazioni chimiche fra rocce ricche di metalli e l’acqua. Se tale presenza sarà confermata, dicono gli scienziati, ciò costituirebbe una prova che sul fondo dell’oceano sotterraneo di Encèlado c’è attività idrotermale.
I ricercatori, inoltre, sperano di comprendere se il pennacchio si forma da un’unica eruzione da cui fuoriesce una colonna di particelle di ghiaccio che si liberano nello spazio oppure si forma da singoli getti intermittenti o, ancora, è dovuto dalla combinazione di entrambe. Mentre gli strumenti ne analizzano il materiale, la sonda acquisirà le immagini di Encèlado prima e dopo il fly by, con le fotocamere di bordo che riprenderanno l’intera la regione polare meridionale.
Cassini, di recente, aveva compiuto senza successo un primo sorvolo su Encèlado e vi giunge in un periodo in cui quelle lande ghiacciate sono debolmente illuminate dai raggi solari. Vi sono validi motivi, ritengono gli scienziati, che le caratteristiche dell’oceano di Encèlado e la probabile presenza nei suoi fondali di sistemi idrotermali per ipotizzare che questa piccola luna di Saturno sia potenzialmente in grado di ospitare condizioni ambientali simili a quelle presenti sul fondo dei mari del nostro pianeta. Il terzo e ultimo sorvolo ravvicinato su Encèlado avverrà il prossimo 19 dicembre, ma con la sonda a circa 5.000 km di distanza. La missione terminerà nel 2017, quando Cassini finirà il carburante.
La missione “Cassini-Huygens”, nata dalla collaborazione delle agenzie spaziali americana (Nasa), europea (Esa) e italiana (Asi), ha preso l’avvio nel lontano 15 ottobre 1997 con il compito di studiare il pianeta Saturno, le sue lune e i suoi anelli. La sonda è formata dall’orbiter Cassini della Nasa e dal lander Huygens dell’Esa. Cassini entrò nell’orbita di Saturno il 1º luglio 2004 ed è la quarta sonda ad aver visitato il pianeta degli anelli (prima, erano già passate la Pioneer 11 e le Voyager 1 e 2). Il 25 dicembre dello stesso anno, il lander Huygens si è separato da Cassini per dirigersi verso Titano, la più grande luna di Saturno, dove è riuscita ad atterrare, raccogliendo dati sull’atmosfera e fotografando la superficie durante la discesa.
L’orbiter prende il nome dall’astronomo italiano Gian Domenico Cassini (il Re Sole lo chiamò alla direzione dell’Osservatorio di Parigi), che, verso la fine del Seicento, studiò Saturno e i suoi anelli (fu lui a scoprire la separazione presente fra i due anelli più brillanti di Saturno, nota come “divisione di Cassini”), mentre il lander è dedicato all’astronomo olandese Christiaan Huygens, che nel 1655 scoprì Titano. Encèlado, infine, fu scoperto il 28 agosto 1789 da William Herschel.
GIUSEPPE SPERLINGA
ESCURSIONE SENTIERO CAI 786 BELPASSO-MONTE MANFRE’: DA BORRELLO ALLA CISTERNA DELLA REGINA CON VISITA DELLA GROTTA PISCITELLO E DEGUSTAZIONE FINALE DI PANE CASERECCIO CON OLIO D’OLIVA NEL FRANTOIO F.LLI MIO DI BELPASSO
L’associazione Stelle e Ambiente organizza per domenica 25 ottobre una escursione storico-naturalistica da Borrello alla Cisterna della Regina percorrendo il sentiero 786 del CAI, in territorio di Belpasso.
Guidano i professori Salvatore Arcidiacono e Giuseppe Sperlinga. Difficoltà: facile.
A fine escursione, degustazione di pane casereccio con olio d’oliva nel frantoio dei fratelli Mio di Belpasso.
Fine attività ore 13.
Raduni: ore 8.15 al parcheggio del Parco Gioeni di via Angelo Musco e ore 8.45 parcheggio Etnapolis.
Info 3288172095, www.stelleambiente.it, info@stelleambiente.it.
FOTO ESCURSIONE GROTTA DEL SANTO
Piacevolissima escursione alla Grotta del Santo, in territorio di Adrano, guidata dai professori Salvatore Arcidiacono e Giuseppe Sperlinga. La cavità, che si apre in lave preistoriche e ha uno sviluppo complessivo di oltre 900 metri, è una delle più lunghe dell’Etna ed è formata da diversi stretti tubi sovrapposti ed uniti gli uni agli altri che le fanno assumere un aspetto labirintico. Secondo la leggenda, San Nicola Politi si rifugiò in questa grotta il giorno prima del suo matrimonio, e che qui visse per tre anni dal 1134 al 1137. Nel corso della passeggiata, le immancabili “fermate” botaniche commentate dal prof. Salvatore Arcidiacono, con il contributo della dott.ssa Giovanna Marletta.
ESCURSIONE NIVIERA DEL COLLEGIO, PIANO DEI GRILLI E MONTE RUVOLO (BRONTE – ETNA OVEST)
Escursione alla riscoperta del territorio di Bronte: la Niviera del Collegio, il Piano dei Grilli e Monte Ruvolo. I siti sono raggiungibili dall’abitato di Bronte percorrendo la strada in basolato lavico che conduce al Rifugio di Piano dei Grilli. La Niviera del Collegio, nota pure col nome di “Grotta della Neve”, è una neviera ricavata modificando un frammento di grotta lavica, usata in passato per la produzione di ghiaccio ed è la più grande niviera dell’Etna, a quota 1160, caratteristica per la volta ad arco (parzialmente crollata) costruita in pietra lavica per proteggere a lungo la neve accumulata all’interno destinata al consumo estivo. Da qui, dopo circa 400 m, si raggiunge il Rifugio di Piano dei Grilli, punto di partenza per tutte le escursioni in questo territorio, per proseguire fino a Monte Ruvolo e ritorno.
DOMENICA 11 OTTOBRE 2015
RADUNI
Ore 8: parcheggio Parco Gioeni via A. Musco
Ore 8.45: parcheggio esterno Etnapolis
Guidano
Professori Salvatore ARCIDIACONO e Giuseppe SPERLINGA, dott. Iorga PRATO
Equipaggiamento: scarponcini, cappellino, felpa, giacca vento, borraccia, binocolo.
Difficoltà: facile – Percorso a piedi A/R: 5,3 km
Fine attività ore 13.
Info: 3288172095 – www.stelleambiente.it – info@stelleambiente.it
Partecipazione aperta a tutti, contributo di € 6,00 non soci, € 2,00 soci.
IL QUADRATO DI PEGASO DOMINA IL CIELO DI OTTOBRE
In autunno, le giornate si accorciano sempre più, ma si allungano le notti, cosa che non dispiace agli appassionati del cielo. Alla fine di ottobre, alla latitudine di Catania, dall’inizio alla fine del mese, il periodo d’illuminazione dura 64 minuti di meno, tenendo conto che nella notte tra il 24 e il 25 torna in vigore l’ora solare. Il 31, il Sole lascia la costellazione della Vergine per transitare in quella della Bilancia. La Luna sarà all’ultimo quarto il 4, avremo il novilunio il 14, il primo quarto il 20 e il plenilunio il 27. Sono ben quattro i pianeti visibili prima del sorgere del Sole, tutti nel cielo orientale: Mercurio, venere, Marte e Giove. Il primo, il 16 ottobre, si troverà alla distanza angolare di poco più di 18° dal Sole (massima elongazione mattutina) e sorgerà un’ora e mezza prima della nostra stella diurna. Venere è “Lucifero” ed è l’autentico protagonista del cielo mattutino per la sua luminosità, spiccherà molto alto in cielo, prima di essere avviluppato dai bagliori del Sole nascente. Pure Marte è osservabile prima del sorgere del Sole, ma un po’ più in basso. Il pianeta di Citera e il pianeta rosso saranno protagonisti di interessanti congiunzioni, in particolare con Giove. Molto attesa, infatti, nell’ultima decade di ottobre, la spettacolare concentrazione che avverrà prima dell’alba con Venere, Giove e Marte assiepati nella costellazione del Leone. Altro discorso per Saturno, il cui periodo di osservabilità serale volge ormai alla fine, con il pianeta degli anelli talmente basso sull’orizzonte occidentale che sarà difficile da individuare nella luce del tramonto. Urano sarà visibile tutta la notte a partire dal 12, giorno in cui si trova in opposizione al Sole: fa la sua apparizione nel cielo orientale appena tramonta il Sole, culmina a Sud nelle ore centrali della notte e scende a occidente sul finire della notte. Pure Nettuno è visibile per quasi tutta la notte: appena fa buio, è già alto in cielo, a Sud-Est. Plutone, infine, è assai basso nel cielo sud-occidentale sin dal calare della sera. Ricordiamo che Urano, Nettuno e Plutone non sono visibili a occhio nudo e per poterli osservare occorre l’uso del telescopio.
In ottobre riappare in cielo l’imponente costellazione di Orione, che dominerà i cieli invernali, ma che ancora sorge tardi ed è preceduta dalla gigante arancione Aldebaran (l’occhio rosso del Toro) e dalle Pleiadi. Queste ultime, sono note con svariati appellativi: le Sette sorelle figlie di Atlante e Pleione, la Chioccia, M45 dagli astronomi, ‘a Puddara, che in siciliano vuol dire “chioccia”. Si tratta di un ammasso aperto della costellazione del Toro, formato da alcune centinaia di stelle, distante 440 anni luce da noi. Alto nel cielo meridionale, quasi allo zenit, spicca il Grande Quadrato di Pegaso, il cavallo alato, formato da quattro stelle che formano un quadrilatero regolare, una delle quali fa parte della vicina costellazione di Andromeda, nota perché contiene l’omonima galassia a spirale normale, che è la più vicina alla nostra, la Via Lattea, si trova a quasi 2 milioni e mezzo di anni luce, ha un diametro di circa 200.000 anni luce e contiene oltre 100 miliardi di stelle. Tra Pegaso e la Stella Polare è facilmente riconoscibile la doppia W di Cassiopea, la bella e vanitosa sposa di Cefeo, più difficile da individuare perché priva di stelle brillanti. A occidente, invece, escono dalla scena celeste le costellazioni che hanno dominato il cielo estivo: il Sagittario, il Bovaro (Bootes) con la brillante stella Arturo, seguiti dalla famosa tredicesima costellazione dello Zodiaco pervicacemente ignorata dagli astrologi, l’Ofiuco, e da Ercole, mentre si potrà notare ancora l’asterismo del “Triangolo Estivo”, ai cui vertici vi sono le stelle Altair dell’Aquila, Vega della Lira e Deneb del Cigno. Spostando lo sguardo verso oriente, lungo l’eclittica vedremo le costellazioni tipicamente invernali: a tarda sera, faranno la loro apparizione il Toro e, poi, i Gemelli. Nel cielo nord-orientale, sono facilmente riconoscibili la brillante stella Capella, la “capretta” della costellazione dell’Auriga, e il Perseo, simile a una “Y” rovesciata. Da osservare pure con un binocolo il famoso “Doppio Ammasso del Perseo”, tra Perseo e Cassiopea, costituiti da circa 400 stelle e distanti da noi settemila anni luce.
Per finire, ricordiamo che il 6 ottobre di vent’anni addietro fu scoperto il primo esopianeta attorno a “51 Pegasi”, una stella simile al Sole della costellazione di Pegaso distante 47,9 anni luce da noi. Si tratta di una nana gialla un po’ più vecchia (7,5 miliardi di anni) e poco più massiccia del nostro Sole. La scoperta del pianeta fu annunciata sulla prestigiosa rivista Nature (vol. 378) da Michel Mayor e Didier Queloz, che avevano compiute le loro osservazioni dall’Observatoire de Haute-Provence, in Francia.
GIUSEPPE SPERLINGA