È Mercurio il vero protagonista del cielo di maggio e dell’evento astronomico più importante dell’anno. Lunedì 9, infatti, tredici anni dopo il transito del 7 maggio 2003 e quello dell’8 novembre 2006 (quest’ultimo, però, non visibile dall’Italia), il minuscolo ed elusivo pianeta passerà davanti al Sole e apparirà come un vezzoso neo sul disco solare all’osservazione con i telescopi, i quali dovranno essere dotati di adeguati filtri per proteggere gli occhi, pena danneggiamenti irreversibili alla retina. Mercurio è vicino al Sole e i suoi transiti sono frequenti, quello successivo, infatti, avverrà fra tre anni, nel 2019. Numerose associazioni su tutto il territorio nazionale seguiranno il fenomeno. Le associazioni Stelle e Ambiente e Cepes stanno organizzando un evento, di cui saranno resi noti i particolari nei prossimi giorni, nella sede del Planetario di Zafferana Etnea, con strumenti opportunamente protetti per osservare in sicurezza il Sole durante il transito del pianeta, spettacolo astronomico al planetario e seminario scientifico sull’esplorazione di Mercurio. Alla latitudine di Catania, il fenomeno celeste avrà inizio alle 13.12 ed è osservabile fino al tramonto, cioè alle 19.57. Altre informazioni, nel sito dell’Inaf-Osservatorio Astrofisico di Catania http://www.oact.inaf.it/visite/Video/transitomercurio2016.html. Nei giorni successivi, Mercurio si allontana piuttosto rapidamente dal Sole e ricompare nel cielo il mattino presto. Si può tentarne l’osservazione alla fine del mese, quando sorge quasi un’ora prima del Sole, assai basso sull’orizzonte orientale, avvolto tra i bagliori delle luci dell’alba.
Proseguiamo il nostro excursus sui pianeti con Venere. Il pianeta di Citera sorge poco prima del Sole e sarà difficile individuarlo tra le prime luci del mattino. Marte sarà all’opposizione il 22 maggio, sarà visibile per tutta la notte: sorge a Sud-Est mentre dalla parte opposta sta per tramontare il Sole, culmina a Sud nelle ore centrali della notte e tramonta a occidente poco prima dell’alba. Il pianeta rosso, il 30 sarà al perigeo, cioè alla minima distanza dalla Terra. Sarà, questo, il periodo migliore per osservarlo, perché sarà più luminoso e con un maggiore diametro angolare. Giove rimane il pianeta più luminoso da osservare: alle prime ombre della sera, lo vedremo svettare a Sud per poi spostarsi sempre più verso occidente. Saturno sarà presto all’opposizione e avrà una visibilità uguale a quella di Marte. Potremo, dunque, osservare il pianeta degli anelli per quasi tutta la notte nel cielo sud-orientale, dove farà la sua apparizione poco dopo il pianeta rosso. Urano, invece, sarà difficile da osservare: dopo la congiunzione con il Sole del mese scorso, infatti, compare prima del sorgere del Sole e sarà molto basso sull’orizzonte orientale, già rischiarato dalla luce dei primi raggi solari. Nettuno è visibile all’alba, a Sud-Sud-Est. Plutone, infine, è molto basso sull’orizzonte sud-orientale ed è osservabile nella seconda parte della notte.
Il Sole attraverserà le stelline della costellazione dell’Ariete fino al 14, giorno in cui passa in quella del Toro. Le giornate si allungano sempre più e, a fine di mese, la durata del dì aumenta di 44 minuti dall’inizio del mese. La Luna sarà nuova il 6, al primo quarto il 13, piena il 21 e all’ultimo quarto il 29. Degne di segnalazione due belle congiunzioni del nostro argenteo satellite: con Giove la sera del 15 maggio, sotto la costellazione del Leone; con Marte, Saturno e la stella Antares (il “cuore” dello Scorpione) nella notte tra il 21 e il 22 maggio formeranno un curioso quadrilatero. Uno sguardo alle costellazioni procedendo in senso orario. Nel cielo orientale, ancora basso, fa la sua apparizione l’asterismo del Triangolo Estivo, i cui vertici sono formati dalle stelle Altair dell’Aquila, Deneb del Cigno e Vega della Lira. Procedendo verso sud-est, si distingue la rossa Antares dello Scorpione, la Bilancia, Ofiuco e il Sagittario e, a sud, spiccano sia le stelle settentrionali del Centauro (una bella costellazione australe di grande estensione visibile anche dalle medie latitudini del nostro emisfero caratterizzata dal celebre ammasso globulare Omega Centauri, il più luminoso dell’intera volta celeste), sia il Leone con la stella Regolo e la Vergine con la luminosa Spica, ormai alte nel cielo, che domineranno la volta celeste per tutto il mese di maggio. Secondo la mitologia greca, il Leone di Nemea era invulnerabile alle frecce e alla clava ma Ercole uccise la belva strangolandola con le sue possenti mani. La Vergine, invece, era Astrea, la dea della Giustizia e figlia di Zeus e Themis, la titanide figlia di Urano e Gea che oltre ad Astrea generò pure le Stagioni e le Moire o Parche. Volgendo lo sguardo a ovest, ecco le costellazioni dell’Idra, del Cancro e dei Gemelli appaiono sempre più basse sull’orizzonte. Terminiamo l’excursus della volta guardando a settentrione, con le costellazioni circumpolari dell’Orsa Minore con la Stella Polare, della coppia regale formata dalla vanitosa regina Cassiopea e dal re Cefeo, del Bovaro con la luminosa Arturo (il guardiano dell’Orsa) e dell’Orsa Maggiore, il cui prolungamento verso sud delle stelle del timone permette di individuare prima la rossa Arturo e poi l’azzurra Spica. Nel cielo di nord-est, infine, in piena notte, appariranno le vere protagoniste del firmamento estivo: le costellazioni delle già citate Lira, Cigno e Aquila.
GIUSEPPE SPERLINGA