Stelle e Ambiente

Mese: febbraio 2018

MARZO 2018: IL CIELO DELL’EQUINOZIO DI PRIMAVERA

MARZO E IL CIELO DELL’EQUINOZIO DI PRIMAVERA
Marzo, torna la primavera. Convenzionalmente, la primavera meteorologica s’inizia il primo giorno del mese, mentre quella astronomica entrerà il 20, giorno dell’equinozio primaverile nell’emisfero boreale, autunnale in quello australe: il Sole transita per il Punto d’Ariete (che per la verità dovrebbe essere ribattezzato “Punto dei Pesci”, come diremo più avanti) o Punto Gamma che dir si voglia, che è dato dall’intersezione tra il piano dell’equatore celeste e quello dell’orbita terrestre (l’eclittica); i due poli terrestri sono “tagliati” in due parti uguali dal circolo d’illuminazione; al polo Sud ha inizio la notte polare, mentre al polo Nord il giorno polare; la durata del dì e quella della notte sono uguali; il Sole sorge e tramonta esattamente a Est e a Ovest. Fino al 12 marzo, la nostra stella diurna si troverà proiettato tra le stelle della costellazione dell’Acquario, poi passa nella costellazione dei Pesci. Duemila anni fa, le cose non stavano così. Il Sole, infatti, transitava tra le stelle della costellazione dell’Ariete. Oggi, a causa della precessione degli equinozi dovuta al millenario moto doppio conico dell’asse terrestre, la nostra stella diurna è proiettata nella costellazione dei pesci. Ne consegue che coloro i quali ritengono di essere nati sotto il segno dell’Ariete dovranno convincersi che, finora, hanno sempre letto un altro oroscopo, perché il Sole passa in rassegna le stelle dell’Ariete dal 19 aprile al 13 maggio, mentre dal 12 marzo al 18 aprile passa, appunto, tra le stelle dei Pesci. Per i cristiani, la data dell’equinozio primaverile è importante ai fini del calcolo della data della Pasqua, che si celebra la prima domenica (1 aprile) successiva al plenilunio (31 marzo) che segue l’equinozio di primavera, che quest’anno cade il 20 marzo.
Alle ore 2 di domenica 25 marzo entra in vigore l’Ora legale, pari a un’ora in più rispetto all’Ora solare o Tmec (Tempo medio dell’Europa Centrale), cioè due ore in più rispetto al Tempo Universale (TU). Alla latitudine di Catania, all’inizio del mese, la durata del dì si allunga di 66 minuti, che diventano 126 quando entra in vigore dell’ora legale. Pure in marzo avremo cinque fasi lunari, come è accaduto lo scorso gennaio, con due pleniluni, il 2 e il 31, quest’ultimo detto “Luna blu”, perché è la seconda Luna piena nello stesso mese. L’argenteo satellite terrestre sarà all’ultimo quarto il 9, novilunio il 17, al primo quarto il 24.
Consueto sguardo ai pianeti. Il minuscolo Mercurio, che il 15 si troverà alla massima distanza angolare dal Sole (oltre 18°), e il luminoso Venere saranno osservabili dopo il tramonto nel cielo occidentale: i due pianeti, il 5 e il 18, saranno protagonisti di una doppia congiunzione. Il rosso Marte (a Sud-Est), il gigantesco Giove (a Sud) e il vero Signore degli anelli Saturno (a Sud-Sud-Est) formano un terzetto planetario che dominerà il cielo nella seconda parte della notte. Urano è osservabile al tramonto assai basso nel cielo occidentale. Nettuno, invece, non è osservabile. Plutone, infine, è osservabile a Sud–Est poco prima dell’alba, anch’esso piuttosto basso sull’orizzonte.
Il cielo di marzo è ancora dominato dalle grandi costellazioni invernali, però più spostate verso sud-ovest. Nelle prime ore della notte, nel cielo orientale, fanno la loro apparizione le grandi costellazioni zodiacali del Leone e della Vergine. Percorrendo lo zodiaco troviamo anche la piccola e debole costellazione del Cancro con l’ammasso aperto del Presepe (M44) a separare i Gemelli dal Leone. Sempre inconfondibile Orione. Nella stessa plaga di cielo troviamo le costellazioni del Toro con Aldebaran, dell’Auriga con Capella, i Gemelli con Castore e Polluce. A sinistra, nella costellazione del Cane Maggiore, risplende Sirio, la stella più luminosa del cielo. Più alto sull’orizzonte rispetto a Sirio, ecco Procione del Cane Minore. Il cielo meridionale è povero di stelle brillanti. A Nord-Ovest, vi è Cassiopea con la sua caratteristica forma a “W”, tra essa e il Toro troviamo la costellazione di Perseo. A Nord-Est, sotto l’Orsa Maggiore e a sinistra della Vergine, vedremo sorgere la costellazione del Bootes (Bifolco o Bovaro), riconoscibile per la sua particolare forma ad aquilone.
GIUSEPPE SPERLINGA

nebulosa-di-orione-m-42 orione 20151017185658_diane_aupres_du_cadavre_dorion astrologia-vs-astronomia la-costellazione-di-orione cielo-di-marzo-2018-26febbraio2018-la-sicilia

PARCO VULCANOSPELEOLOGICO METROPOLITANO PER TUTELARE GROTTE E SCIARE INCOLTE

PARCO VULCANOSPELEOLOGICO METROPOLITANO PER TUTELARE GROTTE E SCIARE INCOLTE

Diventerà presto una realtà il Parco vulcanospeleologico metropolitano (Pvm)? È ancora prematuro per dirlo. Dopo quasi tre decenni dalla proposta avanzata e reiterata nel corso degli anni dal presidente dell’associazione “Stelle e Ambiente”, prof. Giuseppe Sperlinga, sembra però che le premesse e la buona volontà ci siano tutte per istituire un Parco a macchia di leopardo finalizzato alla tutela, valorizzazione e fruizione di un patrimonio naturale unico che caratterizza l’area etnea e che il mondo intero ci invidia: le gallerie di scorrimento lavico che si snodano sotto le strade e le case dei centri abitati dell’area metropolitana, nonché le lave incolte, quelle che con un termine quasi dispregiativo sono etichettate “sciare” oltraggiate dalle tantissime microdiscariche pubbliche abusive che mortificano il nostro territorio. L’impulso, stavolta, parte dalla sinergia tra l’associazione Stelle e Ambiente e il Club per l’Unesco di Catania con il Comune di Catania, che da qualche settimana hanno avviato una serie di incontri per approfondire la problematica e verificarne la fattibilità.

L’obiettivo del Pvm è, infatti, quello di arrestare il degrado ambientale per salvare questo immenso patrimonio naturalistico costituito sia da grotte laviche preistoriche, molte delle quali custodiscono ancora oggi sepolture umane, reperti ceramici e utensili risalenti all’Età del Bronzo antico, sia da lave incolte ricche di interessanti morfologie superficiali quali lave a corde, a lastroni, a blocchi scoriacei, tumuli, tutte colonizzate dalla vegetazione spontanea tipica del nostro territorio. Altro scopo è quello di conoscere come si sviluppano nel sottosuolo le grotte e cosa vi sia sopra di esse, un problema, questo, di protezione civile da non sottovalutare, perché numerosi edifici e strade sono stati realizzati sopra cavità naturali senza saperlo, su un substrato roccioso di spessore esiguo che li separa dal vuoto sottostante. E, ancora, altro obiettivo dell’ambizioso progetto proposto al sindaco Enzo Bianco dall’associazione Stelle e Ambiente e dal Club per l’Unesco presieduto dalla professoressa Ofelia Guadagnino, è quello incrementare il turismo naturalistico nella nostra città offrendo percorsi tematici integrati che potranno favorire l’aumento dell’occupazione soprattutto giovanile con l’istituzione di uno o più centri di visita, oltre che di un laboratorio naturalistico-ambientale e di un Antiquarium della Preistoria etnea in una parte di una caverna preistorica che si sviluppa nel sottosuolo di Canalicchio (si presterebbe assai bene la grotta Petralia di via Filippo Liardo) e la realizzazione di aree attrezzate. Senza dimenticare la valorizzazione di cavità legate a tradizioni folkloristico-religiose come la grotta della Chiesa di San Giovanni Galermo, dove un tempo, il 24 giugno, nella grande sala d’ingresso, si riunivano galermitani per celebrarvi la festa di San Giovanni Battista con riti sacri e con sagre popolari.

In questa prospettiva, nella mattinata di ieri, un gruppo formato dal Capo di Gabinetto del sindaco Bianco, avv. Paolo Patanè, dal Capo dell’Ufficio tecnico comunale, ing. Fabio Finocchiaro, dai membri del Club per l’Unesco di Catania, dott. Luigi Savarino (referente del progetto), ing. Giuseppe Furnari e prof.ssa Antonia Criscenti, e dal prof. Giuseppe Sperlinga, ha effettuato un primo sopralluogo nelle grotte Nuovalucello I e II, che si aprono nel cortile del Seminario arcivescovile, e nella imponente grotta Petralia. Il gruppo si è poi recato in via Antonio Cecchi per valutare la possibilità di apertura della grotta omonima, il cui ingresso, da ben 18 anni, è murato per il disinteresse della Soprintendenza di Catania. È stato lo stesso prof. Sperlinga a illustrare i problemi tecnici da risolvere nel caso di una loro eventuale fruizione da parte del pubblico, problemi che saranno discussi ed esaminati dettagliatamente nelle prossime settimane, dopo il secondo sopralluogo programmato per la prossima settimana nella grotta della Chiesa di via Calvario di San Giovanni Galermo e nelle lave del 1669 ancora oggi in condizioni di naturalità presenti nel territorio galermitano e di Nesima. Dopo questa prima conoscitiva, si procederà in tempi brevi alla stipula del protocollo d’intesa tra le due associazioni e il Comune di Catania per poi passare alla fase operativa.

parco-vulcanospeleologio-metropolitano-la-sicilia-19febbraio2018 img_0346 grotta-nuovalucello-i grotta-nuovalucello-i-e-ii-12marzo2012-36 grotta-nuovalucello-12marzo2012-11 grotta-nuovalucello-12marzo2012-10 grotta-petralia-i-due-occhi grotta-della-chiesa-san-giovanni-galermo2 foto-1-ingresso-grotta-della-chiesa

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

 

M’ILLUMINO DI MENO 2018 AL CAI

M’ILLUMINO DI MENO: VENERDI’ 23 FEBBRAIO 2018

Venerdì 23 febbraio, l’associazione Stelle e Ambiente e la sezione dell’Etna del Club Alpino Italiano aderiscono alla manifestazione nazionale “M’illumino di meno”, la grande festa del risparmio energetico lanciata via radio dalla trasmissione radiofonica “Caterpillar” di Rai Radio2, che spegne simbolicamente ogni anno tutt’Italia. All’iniziativa, che è giunta alla sua quattordicesima edizione, partecipano scuole, enti pubblici e privati, associazioni, che aderiscono con un simbolico “silenzio energetico a partire dalle ore 18, rendendo visibile la propria attenzione al tema della sostenibilità con lo spegnimento simbolico di monumenti, piazze, vetrine, uffici, aule e private abitazioni.

Nei locali sezionali del CAI di via Messina 593/A, si svolgerà la manifestazione “Spegniamo le luci, accendiamo le stelle: osserviamo il cielo a occhio nudo e la Luna e i pianeti al telescopio” con il seguente programma:

  • ore 18: spegnimento simbolico di tutte le lampade della sede;
  • ore 18.30: il prof. Giuseppe Sperlinga (socio Cai e presidente di Stelle e Ambiente) terrà una conversazione accompagnata da immagini su “L’inquinamento luminoso e il risparmio energetico, un problema di tutti”;
  • ore 19.30-21: riconoscimento a occhio nudo delle principali costellazioni invernali con l’ausilio di un potente laser astronomico e osservazioni al telescopio della Luna al primo quarto, del pianeta Venere e di altri oggetti celesti.
  • La partecipazione è libera e aperta a tutti.

locandina-orizzontale-millumino-di-meno-2018

 

 

LE CHIESE DI SANTA CHIARA, SANTA MARIA DELL’AIUTO E SAN GIUSEPPE AL TRANSITO

L’associazione Stelle e Ambiente organizza per domenica 18 febbraio 2018 una passeggiata di mezza giornata alla riscoperta del quartiere di San Cristoforo: “I «tesori» delle chiese di Santa Chiara, San Giuseppe al Transito e Santa Maria dell’Aiuto: tombe spagnole, cripte sotterranee, affreschi, dipinti e marmi policromi”.
Guidano il presidente prof. Giuseppe Sperlinga e il socio Francesco Andronico.
Raduno ore 8.30 in piazza Dante.
Contributo (obolo): € 5,00 non soci – € 2,00 soci.
E’ RICHIESTO IL TICKET DI € 2,00 PER LA VISITA DELLA CRIPTA DELLA CHIESA DI SAN GIUSEPPE AL TRANSITO.
Info: 3288172095 e 3402161035 (whatsapp).

 

chiesa-san-giuseppe-al-transito cripta-san-giuseppe-al-transito2 tomba-1568-chiesa-di-santa-chiara-catania-10dicembre2017-8 tomba-1568-chiesa-di-santa-chiara-catania-10dicembre2017-10 tomba-1568-chiesa-di-santa-chiara-catania-10dicembre2017-1 tomba-1568-chiesa-di-santa-chiara-catania-10dicembre2017-10 tomba-1568-chiesa-di-santa-chiara-catania-10dicembre2017-14 dscn0712 dscn0713  locandina-chiese-san-cristoforo-18febbraio2018