Stelle e Ambiente

Mese: febbraio 2020

PASSEGGIATA STORICO-RELIGIOSO-NATURALISTICA A VALVERDE (CT)

I GIOIELLI DI VALVERDE
Non è esagerato affermare che il territorio di Valverde è un autentico scrigno che custodisce “gioielli” storici, artistici, religiosi e naturalistici, i quali sono arrivati ai giorni nostri in ottimo stato di conservazione. Alcuni di questi sono stati, domenica scorsa, 16 febbraio 2020, la meta della passeggiata, cui hanno partecipato una cinquantina di persone di tutte le età, organizzata dall’associazione “Stelle e Ambiente”, col patrocinio gratuito del Comune, che ha favorito gli spostamenti degli ospiti mettendo loro a disposizione i due scuola-bus comunali che hanno consentito di raggiungere in breve tempo luoghi assai distanti tra essi.
Guidati dal presidente del sodalizio culturale catanese, prof. Giuseppe Sperlinga, che si è avvalso della collaborazione botanica del vicepresidente, prof. Salvatore Arcidiacono, il tour ha avuto inizio con la visita della chiesa del Santuario, all’interno della quale spiccano tra gli altri l’altare ottocentesco della Madonna di Valverde, il monumento sepolcrale dei coniugi Luigi Riggio Branciforte e Caterina Gravina, le pregevoli tele a olio settecentesche che sormontano i quattro altari laterali, per non dire dei due portali d’ingresso di fine Seicento quello laterale e di inizi ‘700 quello principale con il suo bel portone di bronzo. Sono seguite le visite alla settecentesca chiesetta della Madonna di Carminello e alla meravigliosa Villa Paradiso della famiglia Gravina, cui vanno i nostri ringraziamenti per aver ospitato il folto gruppo e consentito di ammirare sia il bellissimo orto botanico privato, sia i bellissimi basanti subcolonnari e lamellari formatisi da una colata basaltica del Centri alcalini antichi avvenuta tra 220.000 e 110.000 anni fa, quando l’attività eruttiva dell’Etna avviene prevalentemente lungo la fascia ionica in corrispondenza del sistema di faglie denominato “Faglie delle timpe”. Durante questa fase, si verificarono numerose eruzioni fissurali si localizzavano lungo questa ristretta fascia della costa ionica.
Dopo, di nuovo sui pullmini per raggiungere la vicina Casalrosato dove, secondo la tradizione, vi è il luogo dell’apparizione della Madonna a Dionisio con l’altarino e la grotta, all’interno della quale sgorga ancora oggi acqua.
La passeggiata si è conclusa con la visita al Parco suburbano dedicato alla memoria del grande Angelo D’Arrigo, un’area protetta in ottime condizioni di naturalità che, dopo 9 anni di abbandono, è stata per l’occasione ripulita e i sentieri sono stati resi percorribili.
I nostri ringraziamenti vanno anzitutto al sindaco di Valverde, arch. Angelo Spina, all’assessora Maria Carmela Gammino, alla dottoressa Giusy Sciuto, ai giardinieri signori Nuccio e Giovanni e ai Vigili Urbani, che hanno contribuito fattivamente alla buona riuscita della nostra iniziativa finalizzata alla conoscenza dei Beni culturali e naturalistici di Valverde.
Un altro caloroso ringraziamento va all’ottimo amico giornalista Carmelo Di Mauro, corrispondente da Valverde del quotidiano La Sicilia .
In settembre, è già in programma un secondo tour dedicato alla conoscenza di Valverde che ci permetterà di ammirare l’orologio solare a ore italiche, che si augura sarà stato restaurato, l’Eremo di S. Anna, la chiesa della Misericordia e alcuni altari ed edicole votive sparsi nel territorio valverdese.
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ALLA RISCOPERTA DEL TERRITORIO DI VALVERDE (CT)

I “GIOIELLI” DI VALVERDE

L’associazione Stelle e Ambiente organizza per domenica 16 febbraio 2020 una passeggiata storico-religioso-naturalistica alla riscoperta dei “gioielli” di Valverde: le chiese del Santuario e della Madonna di Carminello, l’ottocentesco orologio solare a ore italiche, i basalti subcolonnari e lamellari di villa Paradiso, il luogo dell’apparizione di Casalrosato, il parco suburbano “Angelo D’Arrigo”. 

GUIDA IL PRESIDENTE PROF. GIUSEPPE SPERLINGA CON LA COLLABORAZIONE BOTANICA DEL VICEPRESIDENTE PROF. SALVATORE ARCIDIACONO. 

EQUIPAGGIAMENTO: SCARPE DA GINNASTICA O TREKKING URBANO, JEANS, PILE, GIACCA A VENTO, K-WAY, CAPPELLINO, BORRACCIA, BINOCOLO.

Raduno

ore 8.30: parcheggio del parco Gioeni di via Angelo Musco.

Info: 3402161035 (WhatsApp).

L’itinerario sarà percorso in parte a piedi, in parte con un minibus messoci a disposizione grazie alla cordiale ospitalità del sindaco di Valverde, arch. Angelo Spina, e dell’assessora Maria Carmela Gammino. Il percorso s’inizia dalla piazza del Santuario di Valverde, visiteremo la bella chiesa del Santuario, poi ci sposteremo a piedi per vedere l’ottocentesco orologio solare a ore italiche che dista un centinaio di metri. Col minibus raggiungeremo la chiesetta della Madonna del Carminello e, da qui, a piedi, ci sposteremo fino alla Villa Paradiso per ammirare i basalti subcolonnari e lamellari, grazie alla squisita ospitalità della famiglia Gravina. Dopo, torneremo indietro per risalire sul minibus che ci porterà nel luogo dell’apparizione, a Casalrosato. Sempre col minibus, raggiungeremo il Parco suburbano “Angelo D’Arrigo” per una bella passeggiata in un ambiente che si conserva ancora in buone condizioni di naturalità.

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I PIANETI MARTE, GIOVE E SATURNO BRILLANO NEL CIELO MATTUTINO DEL BISESTILE FEBBRAIO 2020

Il quotidiano La Sicilia di oggi, 5 febbraio 2020, festa di S. Agata, Celeste Patrona di Catania, pubblica la consueta rubrica mensile dedicata alla divulgazione astronomica sul cielo di febbraio 2020. Oggi, in pagina, siamo in compagnia col nostro conterraneo AstroLuca Luca Parmitano, ex allievo del Liceo scientifico statale “Galileo Galilei” di Catania e e del prof. Salvatore Arcidiacono, vice presidente di Stelle e Ambiente.
La rubrica del cielo del mese fu ideata e curata per oltre mezzo secolo dal grande e indimenticato giornalista-astrofilo Luigi Prestinenza, primo presidente dell’associazione Stelle e Ambiente. Poco prima della sua dipartita, avvenuta il 4 settembre 2012, Prestinenza ha passato idealmente il testimone a chi scrive, che da allora fa il possibile per onorarne la memoria e, nello stesso tempo, mantenere in vita un appuntamento mensile con la Scienza del cielo, cui ormai pochissimi giornali italiani lasciano spazio.
Buona lettura!
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I PIANETI MARTE, GIOVE E SATURNO BRILLANO NEL CIELO MATTUTINO DEL BISESTILE FEBBRAIO
Le ultime due cifre del 2020 sono divisibili per quattro: l’anno è bisestile e dura 366 giorni anziché 365, nel calendario si aggiunge un giorno in più al mese di febbraio, che – ogni quattro anni – dura 29 giorni anziché 28. Questo artificio si rese necessario perché l’anno civile (365 giorni) non è uguale all’anno solare, che equivale al tempo intercorso tra due solstizi, vale a dire a 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Il calendario introdotto da Giulio Cesare, nel 45 a.C., considerava l’anno di 365 giorni e 6 ore, ma fissava l’anno civile di 365 giorni. Le sei ore scartate erano recuperate aggiungendo, ogni quattro anni, un giorno in più dopo il 24 febbraio (”Sexto die ante Calendas Martias”= “Sei giorni prima delle calende di marzo”). Il giorno in più fu detto “bis sexto die”, cioè “per la seconda volta il sesto giorno”, da cui prese origine la parola “bisestile”. In realtà, l’anno solare del calendario giuliano era superiore al vero di 11 minuti e 14 secondi, i quali nel corso dei secoli si accumularono e, nel Cinquecento, l’equinozio di primavera cadeva l’11 marzo anziché il 21. Per rimettere in linea il computo del tempo fu necessario “rubare” dieci giorni al 1582, anno in cui entrò in vigore la riforma voluta da Papa Gregorio XIII. Più precisamente, accadde che la sera del 4 ottobre di quell’anno, la gente andò a dormire e, la mattina seguente, si risvegliò che era il 15: i giorni compresi tra il 5 e il 14 non furono mai vissuti. Per evitare il ripetersi dell’errore, si stabilì di considerare bisestili soltanto gli anni secolari multipli di 400: lo è stato il 2000, il prossimo sarà il 2400.
Il cielo di febbraio sarà caratterizzato ancora dalle costellazioni invernali, tra le quali, nell’orizzonte meridionale, spiccano l’imponente Orione in compagnia di Sirio del Cane Maggiore e Procione del Cane Minore e, più in alto, il Toro con la rossa Aldebaran. Allo zenit, sono riconoscibili la luminosa Capella dell’Auriga e i Gemelli con Castore e Polluce. Nell’orizzonte occidentale, continuano a tramontare il cavallo alato Pegaso e la Balena, mentre, a oriente, cominciano a far capolino le prime costellazioni primaverili, come il Leone e la Vergine. Come sempre, nel cielo settentrionale, saranno riconoscibili le costellazioni circumpolari, cioè che non tramontano mai, come il Gran Carro dell’Orsa Maggiore a nord-est, il Piccolo Carro dell’Orsa Minore con la Polare. A nord-ovest, è facilmente riconoscibile la doppia “W” di Cassiopea e, tra questa e il Toro, si individua il Perseo.
Uno sguardo ai pianeti. Il minuscolo Mercurio è visibile a occidente immerso nelle luci del crepuscolo. Il periodo migliore per osservare l’elusivo pianeta sono i giorni che precedono e seguono il 10 febbraio, perché tramonterà un’ora e mezza dopo il Sole. Venere continuerà a brillare nel cielo occidentale come un faro, nelle prime ore serali. Marte è osservabile nella seconda parte della notte, poco dopo le 4. Pure Giove è visibile nel cielo del mattino, alle luci dell’alba, imitato da Saturno, che sarà osservabile alla fine del mese dalle 5 del mattino fino a quando sarà fagocitato dai bagliori del Sole. Urano, invece, sarà rintracciabile con l’ausilio di un telescopio nella prima parte della notte alto sull’orizzonte meridionale. Nettuno, al contrario, sarà osservabile con difficoltà, basso sull’orizzonte occidentale, prima delle 20.30 a inizio del mese, non oltre le 19 negli ultimi giorni di febbraio.
Concludiamo segnalando le belle congiunzioni mattutine che si verificheranno nei giorni 18, 19 e 20 febbraio, prima del sorgere del Sole, tra la Luna e i pianeti Marte, Giove e Saturno, nel cielo di sud-est, incontri astrali che avranno come sfondo le stelline della costellazione del Sagittario, nell’ambito delle quali i tre corpi planetari si disporranno allineati. S’inizia, alle 6.10 del 18, con l’incontro tra la Luna e il pianeta rosso; la mattina del 19, sarà la volta di Giove a essere accanto all’argenteo satellite terrestre, la mattina del 20 ci sarà l’incontro tra la Luna e Saturno.
GIUSEPPE SPERLINGA

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GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE: ESCURSIONE DI STELLE E AMBIENTE ALLA TIMPA DI LEUCATIA

Una cinquantina di soci, amici e simpatizzanti di Stelle e Ambiente hanno effettuato, nella mattinata della domenica palindroma 02 02 2020, una bella escursione alla Timpa di Leucatia, dal pianoro alla sottostante zona umida, guidati dal presidente prof. Giuseppe Sperlinga, che si è avvalso della collaborazione botanica del vicepresidente prof. Salvatore Arcidiacono e di quella logistica della segretaria prof.ssa Giovanna Cavallaro e dei soci consiglieri dott. Luciano Costanzo e sig. Salvatore Silviani. Un particolare ringraziamento va alle signore Natalia Ciancio e Letizia Miceli.
L’escursione, che si è svolta con il patrocinio gratuito dei Lions Club di Catania (erano presenti l’avv. Rino Puleo e l’ing. Luigi Testa), s’inquadrava nell’ambito delle celebrazioni a livello planetario del 49° anniversario della firma della Convenzione internazionale di Ramsar, avvenuta nella cittadina iraniana di Ramsar nel lontano 1971.
Secondo la Convenzione internazionale di Ramsar, si definisce “zona umida” qualsiasi ambiente naturale caratterizzato in qualche modo dalla compresenza di terreno e acqua. Più precisamente, sono zone umide “le paludi e gli acquitrini, le torbiere oppure i bacini (naturali o artificiali), permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri”.
I siti che possiedono tali caratteristiche e che rivestono un’importanza internazionale soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, possono essere inclusi nella “lista delle zone umide d’importanza internazionale” approvata dalla convenzione stessa. Il valore di questi ambienti è molto elevato sia per la loro rarità, sia per i rischi di estinzione cui sono esposti, soprattutto quelli in prossimità delle aree urbane.
La zona umida della Timpa di Leucatia, per le sue caratteristiche, potrebbe assumere un’importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar del 2 febbraio del 1971, la quale sostiene la protezione degli habitat, riconoscendo l’importanza e il valore delle zone denominate “umide”, che sono ecosistemi con altissimo grado di biodiversità, habitat vitale per gli uccelli acquatici.
La presenza di diverse sorgenti, le quali hanno reso la zona una vera e propria area umida e che caratterizzano parte della Timpa, rende questo luogo l’unico esempio di ambiente umido d’acqua dolce ricadente nell’ambito urbano della città di Catania. Esso rappresenta un patrimonio naturale di notevole importanza scientifica e culturale che meriterebbe maggior attenzione da parte delle Amministrazioni Comunali di S. Agata Li Battiati e di Catania finalizzata al recupero, valorizzazione e fruizione dell’area in questione.
E’ auspicabile un progetto che preveda il restauro naturalistico dell’intera area della Timpa di Leucatia, ambiente umido compreso, che possa consentire il mantenimento e la fruizione dell’area e anche la corretta captazione delle acque a valle della zona umida e il loro successivo riutilizzo senza pregiudizio per l’esistenza della stessa zona umida.
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GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE – ESCURSIONE ALL’AMBIENGTE UMIDO DELLA TIMPA DI LEUCATIA

DOMENICA 02 02 2020

GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE

La giornata mondiale delle zone umide è un evento internazionale che, ogni anno, si celebra il 2 febbraio, in occasione dell’anniversario dell’adozione della Convenzione sulle zone umide firmata a Ramsar (Iran) il 2 febbraio 1971. La Giornata, però, fu istituita nel 1997 per diffondere l’importanza delle zone umide per l’umanità e il pianeta. Da allora, le agenzie governative, le organizzazioni non governative e le associazioni naturalistiche intraprendono azioni volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sui valori e i benefici delle zone umide.

Per ambiente umido s’intende qualsiasi tipo di ambiente caratterizzato dalla presenza perenne o temporanea di acqua, come le paludi, torbiere, acquitrini, specchi d’acqua naturali o artificiali permanenti o no con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, comprese le coste marine fino a sei metri di profondità con la bassa marea. Si tratta di luoghi che oltre ad accogliere e conservare una ricca biodiversità di uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati, garantisce risorse di acqua e cibo e svolge una funzione di mitigazione ai cambiamenti climatici. Il valore di questi ambienti è molto elevato sia per la loro rarità, sia per i rischi di estinzione che corrono soprattutto nelle aree urbane. La Convenzione di Ramsar, oggi sottoscritta da ben 170 Paesi, è l’unico trattato internazionale sull’ambiente che si occupa di questo particolare ecosistema. In Italia, queste aree sono 65 (due delle quali sono in Sicilia, una è la Riserva naturale orientata “Oasi Faunistica di Vendicari” istituita nel 1984 dalla Regione Siciliana, l’altra è la Rno “Biviere di Gela”, anch’essa d’istituzione regionale, ma nel 1997), per un totale di 82.331 ettari, e il 40 per cento della biodiversità (e quasi il 50 per cento delle specie di uccelli) è legato a questi ambienti (fonte: ministero dell’Ambiente).

Le zone umide sono un fragile scrigno di biodiversità e, tra gli ecosistemi del pianeta, sono quelli più a rischio a causa della pressione antropica e del riscaldamento globale: le sostanze inquinanti utilizzate nel campo dell’agricoltura, gli scarichi industriali e civili, il massiccio sfruttamento delle risorse, il consumo di suolo e l’immissione di specie alloctone sono tutti fattori che mettono in pericolo gli equilibri di questi delicati ambienti. Negli ultimi cento anni, è scomparso oltre il 64 per cento delle zone umide (fonte: Ispra). Secondo i dati della prima Lista Rossa Europea degli Habitat, più di un terzo degli habitat terrestri sono attualmente in pericolo di scomparsa, in particolare più di tre quarti delle paludi e torbiere e quasi la metà di laghi, fiumi e coste (fonte: Unione internazionale per la conservazione della Natura).

Tema della campagna mondiale di quest’anno sono i cambiamenti climatici e come gli ambienti umidi possano contribuire a frenarne gli impatti, visto che le zone umide ospitano una straordinaria varietà di specie animali e vegetali, sia stanziali sia migratrici, e sono fondamentali per la sussistenza umana per la loro capacità di immagazzinare l’anidride carbonica (mitigando così gli effetti dei cambiamenti climatici) e di proteggere le coste. Le zone umide oltre a essere di indiscutibile bellezza, aiutano a mantenere il microclima e salvaguardano le coste dall’erosione, forniscono centinaia di migliaia di litri di acqua ogni giorno, sono alla base del sistema di coltivazione del riso, che rappresenta l’alimento base per circa il 20 per cento della popolazione mondiale, e contribuiscono in maniera determinante all’economia considerato che oltre mezzo miliardo di persone dipendono da pesca e acquacoltura. Insomma, esse sono un autentico tesoro da salvare e proteggere.

Pure quest’anno, le associazioni ambientaliste di tutto il mondo si sono mobilitate per far conoscere gli ambienti umidi. A Catania, la Lipu organizza una escursione dell’intera giornata lungo il corso del fiume Simeto dalle Gole della Cantera a Ponte Barca di Paternò (appuntamento alle 8 del 2 febbraio in piazza Michelangelo, auto proprie, colazione al sacco). Il Wwf propone una passeggiata fino alla foce del Simeto con partenza alle 10 dal residence Primosole Beach. L’associazione Stelle e Ambiente propone una escursione di mezza giornata alla riscoperta dell’ambiente umido d’acqua dolce della Timpa di Leucatia seguendo un percorso lungo 3 km che si snoda da via Tito Manlio Manzella a via Balatelle tra Storia e Natura in un patrimonio naturale da tutelare, valorizzare e fruire (raduno ore 9 al parcheggio del parco Gioeni di via Angelo Musco). A Vendicari, l’Ente Fauna Siciliana organizza una escursione a Marianelli, nella Riserva Ramsar di Vendicari (raduno alle 9.30), in concomitanza con il 47° anniversario della fondazione dell’Associazione. Per tutte le escursioni sono indispensabili gli scarponcini da trekking e un abbigliamento adatto alla stagione.

GIUSEPPE SPERLINGA

 

 

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