LA SPAZZATURA PREFERITA ALLE “ERBACCE”
Le chiamano “erbacce” e i vari Comuni fanno a gara a chi ne taglia di più, distruggendo un patrimonio naturalistico cittadino offerto gratis dalla Natura.
Buona lettura e opponetevi energicamente quando vedete, in questo periodo, operai armati di decespugliatori falciano le “erbacce”, come ignorantemente loro le definiscono. La vegetazione spontanea cittadina si taglia dopo le fioriture primaverili e prima della loro lignificazione per evitare il rischio incendi.
La primavera è arrivata da un pezzo e, nonostante le sue bizzarrie meteorologiche, è esplosa in tutto il suo policromatico splendore offerto dalla fioritura delle piante selvatiche, quelle che volgarmente sono chiamate “erbacce” e sono onnipresenti, dai bordi dei marciapiedi alle aiuole, dai terreni incolti alle aree marginali utilizzate di solito come micro discariche abusive. Se vi capita di passare accanto a una di queste aree, basta allungare lo sguardo all’interno di esse per rendersi conto che ciò che apparentemente sembra un coacervo caotico di piante è, in realtà, uno spazio colonizzato dalla Natura. Le aiuole spartitraffico della rotatoria di via Novaluce, di via Santa Sofia e del parco “Beppe Montana” di via Galermo, il terreno del mai nato parco belvedere di Canalicchio (alla fine di via Pedara), la “terra di nessuno” adiacente al largo Bordighera, le aree incolte di via Cardinale Nava e di viale Tirreno, in questo momento offrono un vero e proprio arcobaleno di colori dove spicca il rosso delle corolle del Rosolaccio (per tutti è il papavero), il giallo quasi dominante delle infiorescenze del Guado (broccoletti selvatici che i siciliani chiamano “Cavulucarammu”), della Ferula (‘a Ferra), del Grespigno (la “Cardedda fimminedda e masculina”), del Tarassaco (il “Dente di leone”), del Crisantemo campestre (popolarmente noto col nome di “Ingrassabue”), dei delicati fiorellini dell’Erba dei cantanti, dell’Acetosella (“Acitazzu”) e, persino, dell’Iperico (erba di San Giovanni). Poi c’è il viola dei fiori dell’Erba viperina e il lilla della Malva, il bianco degli Strigoli (la gustosa “Cannatedda”), della Camomilla bastarda e della delicata Fumaria capreolata con i bianchi fiorellini dalle punte violacee, il rosso-porpora della Sulla (‘a Sudda) e di numerose altre specie che lasciamo nella penna. Eppure, si continua a dare ordine di tagliarle, come è accaduto qualche giorno fa nelle aiuole accanto alla rotatoria di via Novaluce, dove dopo l’eliminazione delle piante selvatiche è riemersa la spazzatura, che nessuno si è preoccupato di rimuovere, mentre una botola dell’Enel è rimasta scoperchiata. Ennesima inaccettabile manifestazione di incultura naturalistica urbana.
Non chiamiamole, dunque, “erbacce”. La Lipu ha chiesto all’ufficio del Verde di Catania di sospendere il taglio dei prati, delle aiuole, delle rotatorie, fino alla fine della fioritura delle piante spontanee, in modo da goderci la fioritura dei fiori selvatici, aiutare la fauna in città, ridurre i costi del verde e utilizzare quelle risorse economiche per fare altro verde. Si eviti, pertanto, la scriteriata discesa in strada di operai con i decespugliatori cui è stato ordinato di fare… di tutta l’erba un fascio, proprio adesso che le piante sono in piena fioritura.
GIUSEPPE SPERLINGA
AGGIORNAMENTO ATTIVITA’ STELLE E AMBIENTE
Carissime/i amici, soci e simpatizzanti di Stelle e Ambiente,
è trascorso più di un anno da quando abbiamo dovuto sospendere le nostre escursioni e passeggiate urbane domenicali a causa di un malefico e subdolo virus che continua a mietere vittime in tutto il mondo. La nostra attività riprenderà quando potremo camminare in sicurezza e ciò temo che non potrà accadere prima del 2022, anche se mi piace sperare che nel tardo autunno, se il piano vaccinale sarà portato a compimento, forse potremo ipotizzare di proporre qualche escursione in montagna.
In tutto questo tempo, nonostante il virus coronato, sono successe tante cose che mi ha visto impegnato in prima linea come presidente dell’associazione e come giornalista scientifico collaboratore del quotidiano La Sicilia, queste cose le sanno coloro che mi seguono attraverso FB o consultando il nostro sito web www.stelleambiente.it. Per coloro i quali, invece, che non hanno dimestichezza con FB credo che farà loro piacere leggere le pagine de La Sicilia che troveranno in allegato nelle email che sono state inviate da poco, articoli che testimoniano l’impegno profuso in difesa sia delle alberature e delle siepi cittadine contro le orribili capitozzature cui sono state sottoposte dagli operai della Catania Multiservizi su ordine della dirigente del Servizio tutela (sic!) e gestione del Verde del Comune di Catania, sia in difesa della vegetazione spontanea di aiuole, rotatorie e parchi che in questo periodo è in piena fioritura primaverile, l’ultimo articolo è di oggi e riguarda l’Aurora dell’Etna, la bella farfalla che in questo periodo vola sul Cavulu carammu fiorito ovunque, compreso il Parco Gioeni.
Bene, detto ciò, vi auguro di trascorrere una felice primavera e a presto risentirci.
Un abbraccio virtuale a tutti!
Giuseppe Sperlinga