Il vergognoso stato di degrado in cui è stata fatta precipitare la monumentale basilica benedettina di San Nicolò l’Arena di piazza Dante, a Catania, è inaccettabile e indegno di una città civile. Viene spontaneo chiedersi se in questa città esiste una Soprintendenza ai Beni Culturali e, se ne abbiamo una a Catania, come mai non ha ancora ritenuto di intervenire con adeguati interventi restauro conservativo?
Agli inizi dello scorso mese di ottobre, nella qualità di presidente dell’associazione “Stelle e Ambiente”, ho invitato il prof. Giovanni Grasso, presidente della Settima Commissione Cultura del Comune di Catania, a effettuare un sopralluogo nella chiesa per segnalare sia il pietoso stato di abbandono dei singoli altari laterali, sia la scarsa pulizia della splendida Meridiana di Sartorius e Peters, autentico “gioiello” della Gnomonica ottocentesca che il mondo intero ci invidia, oltraggiata per mesi da un lacero e sporco tappeto che la occultava nella parte centrale e da un consunto cordoncino che ne delimita i limiti. L’impegno del prof. Grasso, persona di rara sensibilità culturale, non è venuto meno che ha subito reperito i fondi necessari per attivare tutti gli interventi necessari al fine di restituire dignità e decoro all’antica Meridiana.
Nell’eccellente articolo a tutta pagina della cara amica e collega giornalista Pinella Leocata, che ringrazio per il suo impegno civile, pubblicato oggi 8 novembre 2021 sul quotidiano “La Sicilia” di Catania, potrete leggere in quale penoso stato di abbandono si trova il monumentale tempio benedettino.
Giuseppe Sperlinga