Stelle e Ambiente

Mese: dicembre 2021

IL CIELO DEL 2022 E DI GENNAIO 2022

Cosa ci riserva il cielo del nuovo anno?
Qualcuno dirà che potremo saperlo in questi giorni leggendo uno dei tanti oroscopi che impazzano ovunque: ogni giorno, in Tv, vi sono trasmissioni che aprono e chiudono con un sedicente mago in studio che ammannisce le previsioni astrologiche partorite dalla sua fervida fantasia; non fanno eccezione i quotidiani, i settimanali, i mensili, i quali hanno tutti una rubrica fissa dedicata agli oroscopi. Stendo un pietoso velo di silenzio su ciò che si legge nel web: nefandezze di tutti i tipi e colori, buoni per tutti i gusti dei creduloni (a Catania, li chiamano “ammuccalapuni”) che prendono per verità rivelate ciò che, invece, è il frutto di storie inventate senza alcun fondamento scientifico.
Se volete conoscere gli eventi celesti che davvero si verificheranno nel 2022, a cominciare dal mese di gennaio, leggete con attenzione l’articolo a firma di chi scrive pubblicato sul quotidiano La Sicilia di oggi, martedì 28 dicembre 2021.
Buon anno e cieli sereni per tutti. E, con i tempi che corrono da un paio di anni, ne avremo davvero tutti bisogno.
Giuseppe Sperlinga
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LA COMETA DI NATALE: “C/2021 A1 LEONARD”

LA COMETA DI NATALE

Sarà un Natale allietato dall’arrivo della nuova cometa che da alcune settimane sta solcando il cielo e che, probabilmente, riusciremo a vedere anche a occhio nudo. È la cometa “C/2021 A1 Leonard”, potrebbe diventare talmente luminosa da essere alla portata di un piccolo binocolo, di un cannocchiale e persino dei nostri occhi, se osservata da località lontane da inquinamento luminoso. Cosa significa la sigla “C/2021 A1 Leonard” è presto detto: “Leonard” è il nome dello scopritore, che è l’astronomo statunitense dell’Università dell’Arizona Gregory J. Leonard, il quale il 3 gennaio di quest’anno la fotografò dall’Osservatorio di Monte Lemmon, nei pressi di Tucson; la lettera “C” vuol dire che è una cometa non periodica o a lungo periodo, cioè ha un’orbita iperbolica o parabolica, per cui dopo il suo passaggio al perielio non la rivedremo più; “2021” è l’anno della scoperta; la lettera “A” indica che è stata scoperta nella prima metà del mese di gennaio; il numero “1” significa che è la prima cometa scoperta.

La cometa è già stata fotografata in diverse parti dell’emisfero boreale, tra i quali l’astronomo non professionista australiano Michael Mattiazzo (lo scopritore della cometa “C/2020 Swan”) e gli astrofili Franco Traviglia e Anna Maria Catalano dell’Osservatorio astronomico di Scordia, in provincia di Catania. Mattiazzo ha immortalato l’astro chiomato utilizzando da remoto un telescopio situato nel New Mexico, in attesa di riprenderlo con i suoi strumenti quando, nella seconda metà di dicembre, sarà visibile dall’emisfero australe. Traviglia e Catalano, invece, sono riusciti a immortalare questa appariscente “palla di neve sporca” alle 3 della notte del 5 dicembre scorso, tra le stelle della costellazione di Bootes (Bovaro o Bifolco), utilizzando un telescopio rifrattore apocromatico con corpo macchina Canon 50D modificata con filtro anti inquinamento luminoso. “Si poteva fare di più – si rammaricano i due astrofili scordiensi -, ma l’orizzonte orientale è penalizzato dal riverbero dell’eccessiva luce della cintura di Catania e ciò non ci ha permesso di andare oltre. Peccato, perché adesso la Leonard declina velocemente abbassandosi sempre di più sul piano dell’orizzonte”. “Sarà possibile osservare la cometa Leonard – suggerisce l’astrofilo Rosario Catania – al mattino dalle 5 alle 6 prima dell’alba guardando a est. Non siamo ancora certi che si vedrà a occhio nudo, ma sicuramente sarà possibile osservarla e fotografarla con un piccolo telescopio oppure con una reflex dotata di un teleobiettivo luminoso come un 300 mm. In ogni caso, sarà una occasione per tentare di riconoscere le costellazioni del cielo invernale”.

La cometa Leonard ha un’orbita retrograda (cioè si muove in senso orario), viaggia con una velocità orbitale assai elevata, ha un nucleo di circa 10 km di diametro avviluppato da una vistosa e ampia chioma, seguito da una lunga coda si estende fino a 100.000 km. Questa cometa è stata scoperta il 3 gennaio di quest’anno quando era a circa 750 milioni di chilometri dal Sole Il 12 dicembre sarà alla minima distanza dal nostro pianeta (35 milioni di km) e sarà visibile prima nell’emisfero boreale e poi in quello australe: potremo ammirarla fino al 14 dicembre, ma sarà molto bassa, ad appena 10 gradi sopra l’orizzonte orientale, prima dell’alba. Vale la pena la levataccia notturna per scrutare il cielo tra le nuvole alla ricerca di questo suggestivo astro che ha il destino segnato: o sarà disintegrato quando, il 2 gennaio del nuovo anno, arriverà al perielio oppure, se uscirà indenne dal rendez-vous col Sole sparirà per sempre, non tornerà più perché la sua orbita iperbolica si chiude all’infinito.  

            Le comete sono oggetti imprevedibili e la Leonard non fa eccezione, potrebbe riservarci un bel regalo di Natale aumentando all’improvviso di luminosità e rendersi visibile in cielo. Occhi e strumenti, dunque, puntati verso il cielo con la speranza che l’apparizione di questo vagabondo dello spazio possa regalarci un’emozione, che con i tempi bui che corrono non è cosa di poco conto.

(La foto in B/N della cometa Leonard è dell’astrofilo australiano Michael Mattiazzo, le foto a colori sono di Franco Traviglia e Anna Maria Catalano dell’Osservatorio Astronomico di Scordia, in provincia di Catania: a loro i miei ringraziamenti per la collaborazione).

GIUSEPPE SPERLINGA

 https://www.lasicilia.it/societa/news/non-e-natale-senza-cometa-ecco-come-vedere-leonard-durante-le-feste-1422516/

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SHOW PLANETARIO NEL CIELO DI DICEMBRE 2021

Il quotidiano “La Sicilia” di oggi, martedì 7 dicembre 2021, pubblica la consueta rubrica mensile di divulgazione astronomica. Lo spazio è tiranno e, purtroppo, costringe a tagli e rinunce talvolta di interi capoversi.

A beneficio di coloro che avessero voglia di leggermi fino in fondo, ecco qui di seguito il testo integrale dell’articolo sul cielo di dicembre.
Buona lettura!
G. Spe.
SHOW PLANETARIO NEL CIELO DI DICEMBRE 2021
“Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”. Nella realtà, però, non è così, perché il dì più breve dell’anno è il 21 (o il 22) dicembre, giorno in cui cade il solstizio invernale. Il giorno della festa liturgica di Santa Lucia, alla latitudine di Catania, il Sole sorge alle 6,59 e tramonta alle 16,49: la durata del dì è di 9 ore e 50 minuti. Il 21, invece, il dì è più breve di due minuti: dura, infatti, 9 ore e 48 minuti, perché il Sole sorge alle 7,04) e tramonta alle 16,52.
Il 18 dicembre la nostra stella diurna passa dalla costellazione dell’Ofiuco a quella del Sagittario. Non la pensano allo stesso modo gli astrologi, che non contemplano nei loro oroscopi la tredicesima costellazione dello Zodiaco, che è quella di Ofiuco. Le cose stanno così: lo scorso 23 novembre, il Sole ha lasciato la costellazione della Bilancia per passare in quella dello Scorpione, dove vi è rimasto appena sei giorni, cioè fino al 29 dello stesso mese, giorno in cui è passato in Ofiuco. L’astro, nel suo apparente movimento attorno alla Terra, il 18 dicembre lascia Ofiuco e fino al 18 gennaio del nuovo anno lo vedremo proiettato tra le stelle del Sagittario. Gli astrologi, invece, non tengono conto né del lento movimento millenario della precessione degli equinozi né dell’esistenza della costellazione di Ofiuco e, continuando a “leggere” un cielo fossile di duemila anni fa, ammanniscono oroscopi a beneficio dei creduloni. L’indimenticabile giornalista e astrofilo Luigi Prestinenza, che ideò e curò questa rubrica per oltre mezzo secolo, soleva ripetere che l’oroscopo dovrebbe riportare in calce un’avvertenza analoga a quella dei pacchetti delle sigarette: “La lettura dell’oroscopo nuoce gravemente alla sanità mentale”.
Il piccolo Mercurio è visibile al tramonto e il 29 sarà facile da rintracciare nel cielo occidentale perché si troverà vicinissimo al luminoso Venere. Il pianeta rosso, Marte, è visibile al mattino presto nel cielo sud-orientale, basso sull’orizzonte. Giove e Saturno li possiamo ammirare di sera nel cielo occidentale. Urano è osservabile per gran parte della notte nel cielo sud-occidentale. Nettuno, infine, è rintracciabile nello stesso cielo, ma solo nella prima parte della nottata. Da non perdere le congiunzioni della Luna con Marte, alle 6.30 del 3 dicembre (difficile da osservare); con Venere, Saturno e Giove rispettivamente il 7, l’8 e il 9 sempre alle 18; con le Pleiadi alle 21 del 16. L’anno si chiuderà con la congiunzione tripla, alle 6 del mattino, tra la Luna, Ares (Marte) e il suo alter ego Antares (il cuore rosso dello Scorpione). I cieli serali tra il 15 e il 17 dicembre offriranno lo show planetario di Venere, Saturno e Giove che si mostreranno quasi allineati. Altro spettacolo celeste sarà offerto dallo sciame meteorico delle Geminidi, paragonabili alle più note Perseidi, che tutti conoscono come “lacrime o fuochi di San Lorenzo”. Queste “stelle cadenti” solcheranno il cielo con le loro scie luminose tra il 3 e il 19 dicembre, ma il picco si avrà nella notte tra il 13 e il14 con una pioggia di circa 100 meteore all’ora, quasi una stella cadente al minuto! Le Geminidi possiamo vederle sfrecciare ed esprimere i nostri desideri guardando in qualsiasi zona del cielo, ma è utile puntare lo sguardo in direzione del loro “radiante”, cioè il punto dal quale sembrano provenire le meteore, che è vicino alla stella Castore, la più luminosa nella costellazione dei Gemelli.
Il cielo di dicembre è dominato dall’inconfondibile costellazione di Orione, accompagnata dai fedeli Cane Maggiore con Sirio e Cane Minore con Procione, dal Toro e dai Gemelli. Ma la costellazione del mese è l’Auriga (o Cocchiere) con la brillante Capella (la capretta Amaltea che allattò Giove), facile da individuare per la sua forma a pentagono. Nella mitologia classica, Mirtilo, figlio di Ermes e amico di Pelope, fu scelto da Enomao come suo auriga (cioè colui che guidava il carro da guerra e partecipava alle corse dei carri che si svolgevano dell’antica Grecia). Pelope si era innamorato di Ippodamia, figlia di Enomao, il quale avrebbe concesso la figlia solo a chi lo avesse superato in una gara con i carri. La gara fu vinta da Pelope grazie al sabotaggio di Mirtilo ai danni di Enomao. Come tutti i traditori, Mirtilo fu ucciso da Pelope per timore che raccontasse la verità. Il suo corpo fu trasportato in cielo da Ermes nella costellazione dell’Auriga.
GIUSEPPE SPERLINGA
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