CINQUE PIANETI ALLINEATI NEL CIELO DEL SOLSTIZIO ESTIVO
Sono due le principali attrazioni celesti di giugno: lo show dei cinque pianeti visibili a occhio nudo allineati nel cielo orientale prima dell’alba e il solstizio d’estate. Il solstizio estivo quest’anno cade martedì 21, giorno in cui ha inizio l’estate astronomica (quella meteorologica comincia l’1 del mese) nell’emisfero boreale. L’Artide sarà interamente inclusa nel circolo d’illuminazione, dove si avranno sei mesi di luce e il Sole non va al di sotto dell’orizzonte (il cosiddetto “Sole di mezzanotte”), mentre l’Antartide ne sarà totalmente escluso (sei mesi di oscurità). Quel giorno, al mezzogiorno dell’ora solare (in Italia, alle 13 perché vige l’ora legale), la nostra stella diurna raggiunge il punto di massima elevazione sull’orizzonte, altezza che ovviamente dipende dalla latitudine del luogo: a Milano è di 68°, a Roma di 71°30’, a Catania supera i 75°. Solstizio significa “Sole stazionario”, perché in questo momento astronomico il Sole sembra fermarsi, sorgendo e tramontando sempre nello stesso punto fino al 24 giugno (per quello invernale il 25 dicembre), quando ricomincia a muoversi sorgendo gradualmente sempre più a sud sull’orizzonte (a nord per quello invernale): il Sole comincia a calare e causa la graduale riduzione della durata del periodo d’illuminazione (il dì) e l’allungamento di quello di oscurità (la notte). Nell’antichità, i solstizi erano festeggiati dai popoli pagani, fin quando la religione cristiana si premurò di incorporarne le date sovrapponendovi solenni celebrazioni: il solstizio invernale fu sostituito dal Natale e quello d’estate dalla festa di San Giovanni (24 giugno). In altre parole, feste originariamente pagane basate sull’antica osservazione del moto apparente del Sole si sono fuse con la tradizione cristiana.
Nel cielo di giugno sono già apparse le costellazioni che domineranno il firmamento per tutta l’estate. Procedendo da est, noteremo l’Acquario, l’Aquila con Altair, il Cigno con Deneb e la Lira con Vega (le tre luminose stelle citate formano l’asterismo del “Triangolo estivo” che per tutta la bella stagione campeggerà sopra le nostre teste. A sud-est, vi sono il Capricorno, l’Ofiuco e il Sagittario. Nel cielo meridionale spiccheranno la Bilancia, il Centauro e lo Scorpione con Antares, che per la sua colorazione rossa rivaleggia con il pianeta rosso, Marte (Ares, per i Greci). A ovest, si avviano a lasciare la scena celeste la Vergine con Spica, il Leone con Regolo, il Cancro e i Gemelli con Castore e Polluce. Allo zenit, giganteggiano il Boote (Bifolco o Bovaro) con Arturo e la costellazione di Ercole con il celebre ammasso globulare M13.
Il fiore all’occhiello del cielo di giugno, però, sarà lo spettacolare allineamento, nell’orizzonte orientale, prima dell’alba, di Mercurio, Venere, Marte e Giove, cui s’aggiungerà, dal 19 al 27, Saturno. Urano sorge prima del Sole nell’Ariete e Nettuno fa la sua apparizione a tarda notte nei Pesci.
GIUSEPPE SPERLINGA