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ECLISSI PARZIALE DI PENOMBRA DI LUNA E PIOGGIA DI METEORITI NEL CIELO DI MAGGIO 2023

Il quotidiano La Sicilia di oggi, giovedì 4 maggio 2023, pubblica a pag. 13, la consueta rubrica mensile di divulgazione astronomica sul cielo del mese a firma di chi scrive, ma ideata e curata dalla metà degli Sessanta del secolo scorso fino al mese di settembre 2012 dal compianto giornalista e astrofilo Luigi Prestinenza.
Buona lettura e cieli sereni a tutti!
G. Spe.
ECLISSI PARZIALE DI PENOMBRA DI LUNA E PIOGGIA DI METEORITI NEL CIELO DI MAGGIO 2023
Dopo la spettacolare eclissi solare ibrida totale-anulare dello scorso 20 aprile (non visibile dall’Europa), arriva la prima delle due eclissi di Luna dell’anno (l’altra avverrà il prossimo 28 ottobre) e si verificherà nel tardo pomeriggio di venerdì 5 maggio. Si tratta di un’eclissi parziale lunare di sola penombra e, purtroppo, sarà visibile dall’Italia nelle sole fasi finali. Sarà, perciò, una eclissi poco appariscente, perché l’argenteo satellite terrestre attraverserà quasi interamente il cono penombrale proiettato dal nostro pianeta e la sua luminosità subirà una riduzione appena percepibile dai nostri occhi. Nuvole permettendo, il fenomeno celeste avrà inizio alle 17.14, quando la Luna non si è ancora levata. Il massimo dell’eclissi avverrà alle 19.23, ma non la vedremo perché il nostro satellite sarà ancora sotto il piano dell’orizzonte; sorgerà, infatti, alle 19.51, ma i bagliori del Sole al tramonto ne impediranno la visione. Dovremo attendere almeno le 21 per poter apprezzare il calo della luminosità del disco lunare, con la Luna ancora bassa sull’orizzonte che si avvia a uscire dal cono di penombra terrestre e alle 21.32 ne sarà del tutto fuori.
In maggio, il piccolo ed elusivo Mercurio e i giganti gassosi Giove e Saturno brilleranno a oriente prima del sorgere del Sole. Venere e Marte, invece, saranno nel cielo occidentale nelle ore serali. Il minuscolo Mercurio sarà osservabile a Est, prima del sorgere del Sole, nella seconda parte del mese, basso sull’orizzonte. Sempre a oriente e prima dell’alba ci saranno i due giganti gassosi Giove e Saturno. Il luminoso Venere e il pianeta rosso Marte saranno visibili a Ovest: il primo per tutto il mese e tramonta quasi quattro ore dopo il Sole, il secondo brillerà per tutta la serata e la prima parte della notte. Infine, Urano non sarà visibile perché in congiunzione col Sole, mentre Nettuno sarà osservabile al telescopio nella seconda parte della notte fino al sorgere del Sole.
Nelle ultime ore della notte tra il 6 e il 7 il cielo sarà solcato dalle effimere scie luminose lasciate da una pioggia di meteore (si stima di una sessantina all’ora): sono le Eta Aquaridi, uno dei due sciami meteorici originatisi dai detriti della cometa di Halley, la cui visione è resa difficile dalla bassa altezza del radiante e dal fatto che appaiono poco prima del sorgere del Sole. Coloro che si alzano prima dell’alba, potranno consolarsi ammirando, il 13 maggio, nel cielo orientale, la congiunzione tra la Luna all’ultimo quarto e Saturno e, il 17, assai bassi sull’orizzonte, il sottilissimo falcetto lunare accanto a Giove. La sera del 23, dalla parte di cielo opposta, l’esile falce di Luna crescente incontra Venere, Marte e le due stelle più luminose della costellazione dei Gemelli, Polluce e Castore, La sera dopo, il 24, l’esile falce lunare sarà in congiunzione con Marte e l’ammasso stellare aperto del Presepe, il brillante grumo di stelle nella costellazione del Cancro che Tolomeo definì “la massa nebulosa nel seno del Cancro” e che fu il primo oggetto che Galileo osservò con il suo cannocchiale.
Rapido sguardo alle costellazioni. Nel cielo meridionale campeggiano il Leone con Regolo e la Vergine con Spica. Secondo la mitologia greca, il felino è il Leone Nemeo che fu soffocato da Eracle in una delle sue dodici fatiche, mentre la Vergine era la dea della Giustizia. A oriente, ecco apparire l’Aquila con Altair, la stella bianca che forma uno dei vertici dell’asterismo del Triangolo Estivo (gli altri due sono formati da Deneb del Cigno e Vega della Lira) preceduta dalla costellazione di Ercole. Nel cielo settentrionale spiccano Andromeda, Cassiopea, Cefeo, Perseo e, ovviamente, l’Orsa Minore con la Polare. A Ovest, si avviano a tramontare il Cancro, i Gemelli, il Cane Minore con Procione e l’Auriga con Capella, che è la sesta stella più luminosa del cielo notturno nonché la terza stella più brillante dell’emisfero celeste boreale, dopo Arturo e Vega. Allo zenit, infine, troviamo Boote (Bifolco o Bovaro) con la luminosa Arturo e continua il periodo di visibilità ottimale dell’Orsa Maggiore.
GIUSEPPE SPERLINGA
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