TRIANGOLO ESTIVO NEL CIELO DI LUGLIO
TRIANGOLO ESTIVO NEL CIELO DI LUGLIO 2015
Al contrario della capricciosa estate meteorologica, quella astronomica non tradisce mai le attese mostrando puntualmente le costellazioni che caratterizzano il cielo della bella stagione. Le notti estive sono brevi, ma vale la pena aspettare l’oscurità per osservare la volta celeste, che in luglio è dominato dalla spettacolare scia luminosa della Via Lattea, che solca il cielo da nord-est a sud. Arrivata l’oscurità, volgendo lo sguardo sopra la nostra testa, allo zenit, si riescono a individuare tre stelle assai luminose, le quali, unite idealmente, formano l’asterismo del “Triangolo estivo”. La terna di astri è formata da Vega della costellazione della Lira, da Altair dell’Aquila e da Deneb del Cigno. Non è superfluo ricordare che Vega, tra tredicimila anni, sarà la stella nei pressi della quale passerà il prolungamento dell’asse terrestre, a causa del moto di precessione (spostamento) degli equinozi dovuto alla contemporanea attrazione esercitata dalla Luna e dal Sole sul rigonfiamento equatoriale del nostro pianeta. Vega è facile da individuare, perché con Arturo del Bootes (Bovaro, Bifolco) è l’astro più brillante del cielo estivo e la costellazione della Lira è riconoscibile perché formata da quattro stelle disposte a parallelogramma. Lo strumento musicale cui si riferisce è quello suonato da Orfeo, distrutto dal dolore per la morte della sposa Euridice. Le stelle della costellazione dell’Aquila sono disposte a formare la lettera “T”, con la luminosa Altair che rappresenta la testa del rapace. L’aquila fu mandata da Zeus per mangiare il fegato di Prometeo, reo di aver osato scalare l’Olimpo per rubare il fuoco degli Dei. Deneb, infine, è la stella più luminosa della costellazione del Cigno (nota pure come Croce del Nord) e in arabo significa “coda”, che quella dell’elegante uccello in cui si trasformò Zeus per sedurre Leda, dalla cui unione nacquero i Gemelli Castore e Polluce, Clitennestra ed Elena di Troia. Deneb merita un’attenzione particolare: tra le stelle brillanti del cielo, è la più lontana visibile a occhio nudo, pur essendo da noi a 1.600 anni luce di distanza (un anno luce equivale a circa novemila miliardi e mezzo di km). Tradotto in dobloni, vuol dire che la luce che riceviamo da questa stella è stata emessa poco prima della caduta dell’Impero Romano. Guardando da ovest verso est, è possibile individuare le costellazioni dello zodiaco: il Leone, la Vergine, la non molto appariscente costellazione della Bilancia, la silhouette dello Scorpione con la rossa Antares, il Sagittario, la tredicesima costellazione zodiacale Ofiuco, ignorata dagli astrologi. Alta, invece, nel cielo spicca la costellazione a forma di aquilone Bootes con la luminosa Arturo. Sempre in alto, ma a sinistra, ecco la costellazione di Ercole. A nord, le onnipresenti costellazioni circumpolari delle due Orse, Maggiore e Minore, Cassiopea e Cefeo.
Il Sole, il 21 luglio, passa dalla costellazione dei Gemelli a quella del Cancro, le giornate tornano ad accorciarsi e alla fine del mese, alla latitudine di Catania, il dì diventa più breve di 33 minuti. Martedì 6, la Terra sarà all’afelio, sarà cioè alla massima distanza dal Sole, pari a poco più di 152 milioni di chilometri. La Luna è piena il 2, all’ultimo quarto l’8, nuova il16, al primo quarto il 24 e di nuovo piena il 31. In luglio, dunque, vedremo due volte il plenilunio, avremo la cosiddetta “Luna blu” (blue moon), un evento che avviene mediamente ogni due anni e mezzo (l’ultima si è avuta nell’agosto del 2012, la prossima si avrà nel gennaio 2018). Rapido sguardo ai pianeti. Mercurio a inizio mese sorge quasi un’ora e mezza prima del Sole ed è osservabile basso sull’orizzonte orientale. Il 23 è in congiunzione con la nostra stella diurna e, a fine mese, torna a brillare dopo il tramonto, ma molto basso nel cielo occidentale. Venere, a inizio del mese, continua a essere strettamente vicino a Giove: dopo il tramonto, i due pianeti più luminosi continueranno a dominare l’orizzonte occidentale, ma nel giro di pochi giorni, Venere s’abbassa sempre di più e alla fine di luglio tramonta meno di mezz’ora dopo il Sole. Marte è visibile il mattino, ma è molto basso sull’orizzonte orientale. Per Giove vale quanto detto per Venere. Saturno è osservabile nel cielo meridionale. Urano appare a est, intorno alla mezzanotte, negli ultimi giorni del mese ed è osservabile a sud-est nella seconda parte della notte. Nettuno è visibile tutta la notte inizialmente a sud-est per culminare a sud prima dell’alba. Plutone, infine, dopo l’opposizione al Sole del 6 luglio, sarà visibile per l’intera notte, a sud-est fino a tramontare dalla parte opposta prima dell’alba. Il 14 luglio la sonda automatica della Nasa “New Horizons”, lanciata il 19 gennaio 2006 da Cape Canaveral, sorvolerà da vicino questo remotissimo mondo e i suoi satelliti per studiarne la geologia e la morfologia, creare una mappa della superficie e analizzare l’atmosfera, se ne possiede una. Approfondimenti nel sito www.uai.it.
GIUSEPPE SPERLINGA